Lucido trattato sulla follia generata dall’odio, che può spingere un uomo a livelli così bassi che sarebbe riduttivo definirli sub-umani. Il ritmo blandissimo conferisce un tono ineluttabile e nichilistico che, unitamente agli sprazzi di pura violenza, rende il film particolarmente potente e crepuscolare. Un altro regista da tenere d’occhio.

RSVP: “Big Bad Wolves“, “Cane di paglia“.

Voto: 8. Blue Ruin

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