La sfida più grande per una serie giunta al suo terzo episodio è rimanere coerente con se stessa, fedele al proprio pubblico e al passo con i tempi, senza rinunciare in casi come questi alla leggerezza che da sempre la contraddistingue. Niente di memorabile, ma cast e ingranaggi girano ben oliati e l’obiettivo viene raggiunto con il minimo sforzo e la massima resa, senza rinunciare a qualche attualizzazione ruffiana.

RSVP: “Il diario di Bridget Jones“, “Che pasticcio, Bridget Jones!“.

Voto: 6+. Bridget Jones’s Baby

Test di Bechdel: positivo.

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