CITTÀ DI CARTA (2015)

Grattate via la patina indie da Sundance Film Festival, perlopiù legata alla colonna sonora e allo stile recitativo, e pure quella sottostante da racconto di formazione 2.0, connessa a vaghe reminescenze à laStand by me“: vi rimarrà una sorta di “Dawson’s Creekon the road, che cerca di trasformarsi in un iperrealista elogio della vita convenzionale. Riesce a strappare la sufficienza solo grazie al finale agrodolce.

RSVP: “Colpa delle stelle“, “La risposta è nelle stelle“.

Voto: 6-. Città di carta

Test di Bechdel: negativo.

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