Controfigura” è un’opera assolutamente spiazzante, che sceglie un’ambientazione insolita -come le piscine delle dimore signorili in Marocco- e accosta pezzi documentaristici ad altri prettamente cinematografici, che però a volte hanno interpreti ben noti e altre volte hanno i visi decisamente più inusuali di giovani attori del posto. E, nonostante siano sempre gli stessi pezzi -di teatro, in verità- che vengono riproposti in “salse diverse”, il risultato e soprattutto le riflessioni sono sempre diversi. Film metacinematografico come pochi altri, e proprio per questo scarsamente appetibile dal grande pubblico.

RSVP: “Rosencrantz e Guildenstern sono morti“, “Ave, Cesare!“.
Voto: 7,5.
Test di Bechdel: negativo.

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