One-man show di McConaughey, che regge sulle sue magre spalle l’intero peso del film. Certo che il sospetto verso le autorità sanitarie – nazionali e internazionali – non giova a nessuno, ma il soggetto quantomeno non è trito e altrettanto può dirsi dell’evoluzione dei personaggi, in particolare del protagonista. È uno di quei film che fa bene il suo sporco lavoro.

RSVP: “Philadelphia”, “Erin Brockovich”.

Voto: 7,5.

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