DEEP DARK (2015)

La scena d’apertura mette subito le cose in chiaro: questo è un film volutamente onirizzante, che inquieta nel profondo lo spettatore. Lo spunto è una rielaborazione del mito del Faust, ma non è privo di una certa originalità e ha il grande pregio di non aver velleità pseudo-razionali. Peccato solo che i limiti di produzione vengano camuffati con innocue trovate grottesche, altrimenti si sarebbe gridato al miracolo.

RSVP: “La casa nera“, “Housebound“.

Voto: 7. Deep Dark

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