Rabbia, frustrazione, indignazione e ancora rabbia sono i sentimenti dominanti in questo film, che si fonda su uno dei paradossi più evidenti e irritanti dell’Africa contemporanea, ovvero l’inevitabile spinta verso l’emancipazione femminile e l’inamovibilità delle tradizioni tribali. Nell’insieme, risulta molto equilibrato: è essenziale ma non scarno, toccante ma non melodrammatico.

RSVP: “Timbuktu“, “Rebelle“.

Voto: 7,5. Difret

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