È vero che Nolan riesce nell’ardua -e per certi versi discutibile- impresa di “svuotare” sentimentalmente ed emotivamente il contesto bellico, ma è altrettanto vero che ormai solo lui riesce a conciliare il grande cinema d’intrattenimento con un’attenzione formale unica e una precisione dei meccanismi interni degna di un orologio svizzero. E così la guerra diventa un intreccio di piani e di spazi temporali che avvince, convince e angoscia come pochi altri.

RSVP: “La sottile linea rossa“, “Inception“.

Voto: 8,5. Dunkirk

Test di Bechdel: negativo.

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