FAHRENHEIT 11/9 (2018)

Con “Fahrenheit 11/9” a distanza di quasi 15 anni Moore torna a parlarci del futuro (purtroppo a breve termine) della politica interna americana, e lo scenario che ci prospetta è quantomeno inquietante, al limite dell’apocalittico. Come sempre non mancano ritmo, battute e, soprattutto, vicende scandalose e provocazioni, ma la parte (almeno moralmente) più interessante è riservata al finale, in cui regala un bel messaggio di speranza legato alla mobilitazione delle nuove generazioni e una nobilissima riflessione sulla democrazia come aspirazione e non obiettivo già raggiunto e superato.

RSVP: “Fahrenheit 9/11“, “Michael Moore in Trumpland“.
Voto: 7/8.
Test di Bechdel: negativo.

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