13 Aprile 2016
di Lucapedia
di Lucapedia
Resoconto asciutto, disperato e claustrofobico dell’ultimo sforzo di un uomo, alla ricerca dell’estrema conciliazione tra i campi di concentramento. Tra lunghi e dinamici piani sequenza, inquadrature asfittiche e sempre focalizzate sul protagonista (perlopiù di spalle) e il formato 4:3 su supporto ingiallito, si prova una sensazione fortemente immersiva e senza tempo. Senza dubbio, uno dei film più originali sulla Seconda Guerra Mondiale.
RSVP: “Jauja“, “Il falsario“.
Voto: 9. Il figlio di Saul
Test di Bechdel: negativo.