IN FONDO AL BOSCO (2015)

All’inizio sembra quasi un horror che vuole strizzare l’occhio all’inflazionata tradizione di possessioni demoniache; dopodiché, con un paio di twist – il primo un po’ telefonato, il secondo più azzeccato – si trasforma in un’originale rivisitazione di alcuni recenti episodi di cronaca nera italiana. L’idea potrà sembrare anche ruffiana, ma almeno garantisce ritmo e tensione fino all’ultimo minuto.

RSVP: “Hungry Hearts“, “The Hallow“.

Voto: 6/7. In fondo al bosco

Test di Bechdel: negativo.

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