Se supporti una grandissima attrice come la Collette con una serie di spalle d’eccellenza, come Smiley (ormai una garanzia) e quella faccia da schiaffi di Poulter, è inevitabile che anche un film dalla storia minimale e iperrealista come questa tocchi livelli di profondità e sensibilità davvero notevoli. Ennesima conferma dello stato di grazia attraversato dal neo-neorealismo anglosassone.

RSVP: “Pilgrim Hill“, “The Selfish Giant“.

Voto: 7,5. Glassland

Test di Bechdel: negativo.

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