Un esordio coi controfiocchi per Ruizpalacios, che unisce un gusto estetico da maestro del cinema ad eleganti pennellate metacinematografiche, senza risparmiare riflessioni sociologiche e generazionali, ma evitando accuratamente la spocchia e il distacco di tanti suoi colleghi. Non si tratta certo di un’opera che colpisca per la sua originalità, ma piuttosto per il suo respiro da instant cult classic.

RSVP: “L’odio“, “Ti guardo“.

Voto: 7/8. Gueros

Test di Bechdel: negativo.

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