Nel bene e nel male, Haneke si dimostra una certezza: da un lato, chi lo conosce (e magari lo apprezza) da tempo non può rimanere deluso dai suoi film, perché la ricetta che propone ha più o meno sempre gli stessi ingredienti; dall’altro lato, però, il regista si conferma alquanto refrattario a ogni forma d’innovazione ed evoluzione nel suo stile, deludendo chi invece si aspetta -soprattutto da un maestro come lui- spunti sempre diversi e sempre geniali. Cinico e nichilista, come sempre appunto.

RSVP: “Amour“, “Lovely Rita“.

Voto 7,5. Happy End

Test di Bechdel: positivo.

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