HARD TO BE A GOD (2013)

Non c’è dubbio che questa sia una delle opere più ostiche e, al tempo stesso, più dense e simboliche della storia del cinema: non c’è scena che non sia oberata di personaggi e oggetti, tutti grotteschi, peggio che in un quadro di Bosch. Abbacinante nella sua maliarda incomprensibilità, ma 3 ore così non sono alla portata di tutti.

RSVP: “Faust“, “Stalker“.

Voto: 9. Hard to be a God

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