Laurie Anderson ci propone uno pseudo-documentario autobiografico dalle forti venature sperimentali – al limite della video art – che parte dal suo rapporto con l’amato cane per poi riflettere su temi più profondi e universali, come la paura, l’amore, i legami, la spiritualità e la morte. Memorabile la scena in cui, narrando di una loro passeggiata insieme, arriva a ragionare delle ripercussioni dell’11 settembre.

RSVP: “Cutie and the Boxer“, “A spell to ward off the darkness“.

Voto: 7,5. Heart of a dog

Test di Bechdel: positivo.

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