Film che per la prima metà rasenta la docufiction tant’è scarno e iperrealistico, poi arriva una parte centrale che potrebbe essere una pièce teatrale e, infine, si chiude con una lenta e terribile agonia, degna del peggior Buttgereit.

RSVP: “Bronson”, “Nel Nome del Padre”.

Voto: 8/9.

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