Cahill prosegue lungo la sua personalissima strada e ci regala un altro film pseudo-fantascientifico ad alto tasso emozionale, incentrato più sulla fragilità dell’uomo (con i suoi sensi di colpa e il suo latente desiderio di una prova di trascendenza che smentisca la razionalità) che sul dilemma etico dello scienziato che vuole assurgere al ruolo di semidivinità. Peccato solo per il faccione di Pitt, espressivo come un paracarro, altrimenti sarebbe stato un capolavoro.

RSVP: “Another Earth“, “Closer to God“.

Voto: 8. I Origins

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