Larrain abbandona la politica (e il fascismo) per passare alla spiritualità e alla dimensione individuale dell’uomo. Lo fa senza perdere d’occhio il suo ruolo di “animale sociale”, in una città offuscata come le anime (irredimibili?) dei preti lì isolati per espiare colpe che non vogliono ammettere. Splendido il finale, con il senzatetto che diventa (fisicamente e simbolicamente) “croce” e strumento divino di redenzione.

RSVP: “Il caso Spotlight“, “Post Mortem“.

Voto: 9. Il Club

Test di Bechdel: negativo.

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