di Redazione Ennesimo Film Festival
Superate lo scetticismo iniziale – forse dovuto alla sensazione infantile che trasmettono titolo e locandina- e vedrete che immergersi nell’atmosfera di Jojo Rabbit ne vale davvero la pena. In una Germania nazista raccontata con colori, simmetrie e personaggi che ricordano Moonrise Kingdom di Wes Anderson, e una colonna sonora che spazia dai Beatles a David Bowie, il piccolo Johannes (Jojo) metterà in discussione la sua cieca fede nazista, grazie alla prima scoperta dell’amore. Ad accompagnarlo, un invadente amico immaginario goffo e ridicolo (niente po’ po’ di meno che Adolf Hitler) e una madre speciale (Scarlett Johansson, splendida in questo ruolo), personaggio tra i pochi che sembrano rifiutare lo schema di macchietta caricaturale. Una commedia grottesca, drammatica e favolistica insieme, che stravolge la narrazione tradizionale della seconda guerra mondiale, senza mai mancare di rispetto, e senza sminuirne il dramma. Un racconto di formazione delicato che a fronte di una rigorosità storica, preferisce evidenziare le mancanze quotidiane: la voglia di ballare, la voglia di poesia, la voglia d’amicizia, la voglia di libertà.
Meritatamente plurinominato agli Oscar, Jojo Rabbit di Taika Waititi, è una vera sorpresa.