Atmosfere algide, da thrillerone nord europeo, unite ai toni un po’ vintage del giallo d’indagine italiano, il tutto rinfrescato dalle moderne riflessioni sul tritacarne mediatico dei nostri giorni. Carrisi debutta alla regia come un discreto manierante, ma è l’intreccio -basato sulla solida sceneggiatura ricavata dal suo romanzo- a dare spessore all’opera. Non si griderà al miracolo e non sarà il massimo dell’innovazione, ma è meglio del 90% dei thriller usciti nell’ultimo lustro.

RSVP: “L’uomo di neve“, “La ragazza del lago“.

Voto: 7-. La ragazza nella nebbia

Test di Bechdel: positivo.

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