di Redazione Ennesimo Film Festival
In una terra brulla senza geografia, una piccola comunità contadina vive nella menzogna, tenuta isolata a forza dall’evoluzione tecnologica e dal processo di modernizzazione contemporaneo. Tra tutte le storie e le personalità accattivanti di questa comunità, la camera di Alice Rorhwacher segue Lazzaro, un ragazzotto poco più che ventenne che vive della felicità degli altri. In un’operazione anti-narrativa, la regista sceglie come protagonista colui che non muta, che non si forma: Lazzaro è il buono che non può fare altro che essere buono, dall’inizio alla fine. Al centro, la sua amicizia con Tancredi, il figlio della marchesa vessatrice che ha tessuto il “grande inganno” ai danni della comunità.
Un gioiello raro, da vedere, che mescola con sensibilità realtà e fiaba, mondo antico e mondo moderno, terra gretta e Sacre Scritture, in un gioco di continue sovrapposizioni simboliche.