di Redazione Ennesimo Film Festival
Cinque corpi compongono un nucleo familiare nuovo, tutto al femminile e senza radici. Sono le sorelle Macaluso, che abitano un appartamento della periferia di Palermo, capsula viva in cui scorre il tempo e in cui il tempo, s’attacca alle pareti. Pinuccia, Maria, Lia, Katia, Antonella, ognuna ha un desiderio e su quel desiderio esiste, ma ai simboli del sogno, di cui la casa è ricolma, come i carillon e gli stormi di colombi, si contrappongono i suoni e la violenza della città: le sirene delle ambulanze, i clacson, il dramma. “Una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio”, come ne ha parlato la stessa regista, Emma Dante, confermato talento della regia teatrale alla sua seconda esperienza cinematografica. Ed è proprio il teatro il metodo narrativo: la cura per la prossemica, la caratterizzazione dei personaggi, i tempi di scena. Un’opera drammatica che racconta con regia rudimentale, camera a mano e fotografia essenziale, gesti e danze che traspongono all’esterno i moti interiori delle ragazze in formazione e in relazione tra loro, dall’adolescenza fino alla vecchiaia. Un allenamento per l’occhio alla contaminazione tra arti, non compromesso, nella sua forza simbolica, da alcune ingenuità.