Un gran polpettone lento, verboso e -a tratti- perfino tedioso, al servizio della monumentale performance del redivivo Oldman: di fatto è una sorta di backstage degli intrighi politici che hanno portato al capovolgimento delle sorti della seconda guerra mondiale. Il protagonista del film sarà anche memorabile, e la fumosa fotografia azzeccatissima, ma tutto quanto il resto è decisamente perdibile.

RSVP: “Dunkirk“, “Churchill“.

Voto: 6,5. L’ora più buia

Test di Bechdel: positivo.

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