Ritratto di un’umanità allo sfacelo, schiacciata dal proprio ingombrante ego e dai sensi di colpa, ma è tutto così disgustoso ed esagerato che diventa impossibile sentirsi coinvolti a qualsivoglia livello. Le velleità psicanalitiche stanno spingendo Cronenberg alla deriva: nonostante l’indubbio valore, il regista canadese dovrebbe forse concedersi una pausa di riflessione (e autocritica).

RSVP: “Mulholland Drive“, “Cosmopolis“.

Voto: 6-. Maps to the stars

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