17 Febbraio 2014
di Lucapedia
di Lucapedia
Il golf, l’amore distruttivo, la violenza creativa ci sono e l’assenza di dialoghi pure: dopo tanto divagare, Kim Ki-duk torna all’essenza e alle origini. L’originalità sta nell’estremizzazione di tutto questo: il film è muto, le violenze reiterate e l’amore annichilito; risultano, però, altrettanto eccessive la stilizzazione e la rarefazione stilistica. Bello il finale, che di fatto – seppure in modo un po’ oscuro – giustifica il titolo.
RSVP: “L’isola”, “Primavera, autunno, estate, inverno… e ancora primavera”.
Voto: 6/7.