IL MONOMANDATARIO (2014)

Siamo più dalle parti dell’artigianato digitale che del cinema vero e proprio e la voglia di cimentarsi con un lungometraggio rischia di prevaricare il buon senso, dilatando la storia all’eccesso. Resta comunque la genuinità cotechinesca di un’opera ruspante, fatta per puro divertimento, in cui è proprio il divertimento – tanto degli attori quanto degli spettatori e del regista, che cita Tarantino, Coppola & co. – a imporsi con forza.

RSVP: “Song’e Napule“, “Canepazzo“.

Voto: 6 (d’incoraggiamento). Il monomandatario

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