di Redazione Ennesimo Film Festival
Nella rurale Polonia postbellica una comunità rom ospita uno scapestrato scrittore per proteggerlo dalla legge. Sarà lui ad accorgersi del talento di Papusza, oggi conosciuta come la più famosa poetessa di lingua rom.
Un film drammatico e biografico dalle scelte tecniche molto raffinate: il bianco e nero, la fotografia accurata, i paesaggi bucolici e una certa ritualità nelle sequenze. Sono infatti ricorrenti la dissolvenza lenta nello schermo nero, e l’elemento polisemico del focolare che rappresenta festa e aggregazione, ma è anche una risorsa contro il freddo, una minaccia distruttiva verso i traditori e l’oblio protettivo che può custodire ciò che si vuole far scomparire. Una narrazione di costume che è un tuffo nelle tradizioni rom, dalla lingua, agli usi, alla musica, viste dall’occhio rimuginante dell’anomala protagonista, che ne porta rispetto, ma ne subisce anche il limite.