6 Marzo 2014
di Lucapedia
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Favola ecologica, racconto di formazione, metafora socio-politica e documentario etno-antropologico: c’è tutto questo e molto altro ancora in questo debutto a dir poco folgorante, impreziosito da un’impeccabile estetica della fatiscenza. Come può un film far incetta di premi al Sundance, a Cannes e a Reykjavik e poi faticare per trovare un’adeguata distribuzione in Italia?
RSVP: “L’uomo che verrà”, “Au Hasard Balthazar”.
Voto: 9.