La storia girerebbe anche bene, se non fosse che perde progressivamente di credibilità, arrivando a suggerire quello che dovrebbe essere il colpo di scena finale più o meno a metà film. Il resto segue pedissequamente gli stilemi dei thrilleroni anni Novanta, con l’investigatore tormentato, la vittima-non-vittima e lo psicologo amico-nemico. Carino, ma assolutamente inutile.

RSVP: “Shutter Island“, “Gothika“.

Voto: 5/6. Regression

Test di Bechdel: positivo.

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