Nella prima parte è il classico thriller debitore de “L’uomo che sapeva troppo“, seppur pervaso da una vena ecologista che, col passare dei minuti, s’impone sul resto. Nella seconda parte, infatti, lo stile diventa più documentaristico -come da tradizione herzoghiana- e il finale chiude tutti i discorsi con un certo “volemosebenismo“. A parte Shannon, il livello recitativo medio è piuttosto bassino, ed è un peccato, perché le location scelte avrebbero meritato ben altra sorte.

RSVP: “Dentro l’inferno“, “Khadak“.

Voto: 6/7. Salt and Fire

Test di Bechdel: negativo.

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