Un Paul Thomas Anderson meno ispirato del solito – soprattutto in fase di scrittura, che a tratti risulta troppo oscura – firma un’opera formalmente granitica, ma che comunque stenta a lasciare il segno, nonostante le eccellenti individualità. Questa volta lo rimandiamo al prossimo appello.

RSVP: “Il petroliere”, “Magnolia”.

Voto: 6/7.

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