THEY LOOK LIKE PEOPLE (2015)

A differenza di buona parte della fantascienza post-Carruth, qui la storia è alquanto lineare e non sono richiesti particolari sforzi da parte del pubblico. Ciò nonostante, riesce comunque a provocare una piacevole emicrania, grazie all’elevato coefficiente di paranoia: tutto viene sistematicamente messo in dubbio, in funzione della salute mentale del protagonista, fino all’ottimo finale. Ennesimo esempio di sci-fi di qualità, piena d’idee ma con un budget irrisorio.

RSVP: “L’invasione degli ultracorpi“, “Enemy“.

Voto: 7. They look like people

Test di Bechdel: negativo.

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