Un’opera minimale ma rigorosa, costruita sulla solita eclettica Rohrwacher e sui costanti inserimenti di flashback a carattere etnoantropologico. A parte l’ottima connotazione psicologica dei personaggi, colpisce che una storia così riguardi una nazione geograficamente prossima a noi, ma culturalmente lontana anni luce: sono rari i ritratti così precisi delle contraddizioni socioculturali della nostra epoca.

RSVP: “Albert Nobbs“, “Rosetta“.

Voto: 7,5. Vergine giurata

Test di Bechdel: positivo.

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