Film che solitamente viene etichettato come orrorifico, ma che in realtà evoca sensazioni primordiali – la paura di perdere i propri cari, il timore dell’ignoto e la riverenza verso la natura incontaminata – ed esprime al meglio l’estetica pauperistica di Du Welz.

RSVP: “Calvaire”, “Rovine”.

Voto: 7.

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