WOLF CHILDREN (2012)

La licantropia come pretesto e metafora per spiegare l’unicità di ogni essere umano: ci sono tanti cliché e molto è prevedibile, ma è proprio questo ciò che meno interessa al regista. Ciò che per lui conta davvero è la potenza di una vita semplice e di una madre che sa sempre sorridere davanti a ogni avversità. Dopo la morte di Kon e il ritiro di Miyazaki, ora è Hosoda il punto di riferimento della grande scuola d’animazione nipponica.

RSVP: “La ragazza che saltava nel tempo”, “Principessa Mononoke”.

Voto: 8/9. Wolf children

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