Film eccessivo, autoreferenziale, postmodernissimo, nonsense che più nonsense non si può e pervaso da una colonna sonora violenta e vintage al tempo stesso: Dupieux è davvero bravo e ha uno stile ormai inconfondibile, ma questa volta ci calca addirittura la mano, circondandosi di un cast lynchiano e stendendo una sceneggiatura quasi tarantiniana.

RSVP: “Rubber“, “Wrong“.

Voto: 7,5.

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