Miike se ne infischia (per l’ennesima volta) di coerenza, budget, generi e convenzioni: il risultato è rutilante, al limite del confusionario, con la giusta enfasi sui combattimenti (non è un caso che il mitico Ruhian sia tra i protagonisti), tante citazioni bizzarre e spunti così imprevedibili e grotteschi da spiazzare anche lo spettatore più estroso. Astenersi estimatori del fantasy hollywoodiano.

RSVP: “Zebraman“, “Tokyo Gore Police“.

Voto: 7,5. Yakuza Apocalypse

Test di Bechdel: negativo.

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