di Redazione Ennesimo Film Festival
Un sogno lungo una vita
INDEX
1. PERCHÉ LUI?
2. PILLOLE BIOGRAFICHE
3. QUATTRO CITAZIONI
4. CON QUALE FILM PARTIRE?
5. ATTORI FETICCIO
6. TRE CANZONI SU TUTTE, DELLE COLONNE SONORE
7. SCENE DA RIVEDERE UNA VOLTA A SETTIMANA
8. LO SPETTATORE TIPO
9. CURIOSITÀ
10. INTERVISTE E TRIBUTI
11. ORA TOCCA A TE!
Perché lui?
Cosa ci viene in mente quando pensiamo a La Dolce Vita? Fascino e bellezza, joie de vivre e Roma. Il seno della Ekberg e i maglioni di
Mastroianni. Federico Fellini è un classico, si sa, e come spesso accade ai classici la narrazione pop è così pervasiva ed icastica che si è certi di conoscerli anche senza aver mai consumato una loro opera. Prima di incontrare il mio fidanzato, non avevo mai visto un film di Fellini e pensavo di sapere tutto di lui. Dopo aver visto La Dolce Vita, la malinconia mi ha inseguita per giorni. È uno strano film, il più difficile che ho immaginato finora. La dolce vita andrebbe proiettato tutto insieme, in una sola enorme inquadratura. Non pretende di denunciare, né di tirare le somme, né di perorare l’una o l’altra causa. Mette il termometro a un mondo malato, che evidentemente ha la febbre. Ma se il mercurio segna 40 gradi all’inizio del film, ne segna 40 anche alla fine. Tutto è immutato. La dolce vita continua. I personaggi dell’affresco continuano a muoversi, a spogliarsi, ad azzannarsi, a ballare, a bere, come se aspettassero qualcosa. Che cosa aspettano? E chi lo sa? Un miracolo, forse. Oppure la guerra, i dischi volanti, i marziani.
Pillole biografiche
??Fellini è nato a Rimini nel 1920, da un rappresentante di dolciumi e una casalinga, ed è morto nell’ottobre del 1993, il giorno dopo il cinquantesimo anniversario di matrimonio con Giulietta Masina, che l’ha seguito pochi mesi dopo.
? È diventato un aggettivo: felliniano. Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo. Ne sono lusingato. Cosa intendano gli americani con “felliniano” posso immaginarlo: opulento, stravagante, onirico, bizzarro, nevrotico, fregnacciaro. Ecco, fregnacciaro è il termine giusto.
? Non solo: ha anche contribuito a creare neologismi. Paparazzi, il termine universalmente noto per indicare il fotografo alla caccia della notizia piccante, è un personaggio de La Dolce Vita. Dolcevita si chiamano anche i maglioni a collo alto dalle mise di Mastroianni nel film omonimo.
? Il vero realismo è quello visionario, diceva Fellini. Nei suoi film il fruscio del vento, lo squillo della tromba, la presenza del circo sono tutte soglie tra reale e onirico, tra vita spettacolare e vita reale.
? È stato il primo italiano ad essere nominato nella categoria Miglior Regista agli Oscar, aprendo la strada ad altri come Pietro Germi, Lina Wertmüller, Roberto Benigni.
?La sua eredità è immensa, universale: non solo il faccione di Mastroianni ne La Dolce Vita giganteggiava sul muro di casa di Scorsese, ma Fellini è anche finito a intitolare una base aeronautica nel 19° episodio di Star Trek
Quattro Citazioni
Il cinema è come una vecchia puttana, come il circo e il varietà,
e sa come dare molte forme di piacere.
Quattro Citazioni
A me pare di avere fatto dei film anche comici. Lo sceicco bianco, I vitelloni non erano dei film comici? E La città delle donne non era un film comico? Come anche 8 1/2, del resto.
Dipende dal senso che si dà al comico. Comico nel senso della commedia, cioè del dramma comune, umano, umoristico, risibile, addirittura buffonesco, vissuto senza coturni ai piedi. Film che raccontano illusioni di personaggi smontati e smagati da una realtà imprevedibile.
Quattro Citazioni
Eravamo io, Bergman, e Kurosawa. Poi Kurosawa si ammalò in quel periodo e rimanemmo io e Bergman e poi non se ne fece niente
Quattro Citazioni
Le versioni degli avvenimenti le modifichiamo continuamente per non annoiarci.
Con quale film partire?
I Vitelloni, perché nonostante la trama (ancora) lineare, in questo film il richiamo al sogno e all’immaginato si fa presenza. I Vitelloni è un film comico e malinconico allo stesso tempo: porta la traccia della festa e di ciò che dopo la festa accade.
Attori Feticcio
Gli attori feticcio di Fellini sono due, Marcello Mastroianni e Giulietta Masina.
Mastroianni è il suo alter ego, un alter ego archetipico; è interprete, scena e scenografia tutto insieme. La Masina è il sentimento.
Tre canzoni su tutte, delle colonne sonore
Immaginate di conoscere qualcuno capace di tradurre i vostri racconti in musica: Nino Rota era questo per Fellini.
Scene da rivedere una volta a settimana
Il momento rivelazione di 81/2, perché è una coccola per la mente
Scene da rivedere una volta a settimana
La pernacchia di Alberto Sordi, perché sì!
Scene da rivedere una volta a settimana
La rassegnazione sorridente della Masina, in un perfetto connubio tra musica e scena
Lo spettatore tipo di Fellini
? uno a cui piacciano le storie al limite fra la realtà e il sogno
↔️ a chi non crede che i film debbano avere per forza un inizio e una fine
? a chi si fida dei personaggi sullo schermo
? a chi non sa dare un nome alla propria curiosità
Curiosità
Fellini, a partire dal 1960, ha registrato i suoi sogni e incubi in un coloratissimo diario, fatto di “segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati”. È edito da Rizzoli, ora in una nuova edizione per il centenario della nascita del regista.